Corriereblog sulla citazione della fonte

Marco Pratellesi sul CorriereBlog sulla vicenda della mancata citazione della fonte per la gallery dedicata a Paulthewineguy:

Per questo motivo Massimo Mantellini, Gaspartorriero, Elvira Berlingieri e tanti altri blogger ci hanno tirato le orecchie ricordando come io stesso in una conferenza avessi detto che prendere materiali da internet senza citare la fonte sia scorretto. Non ho cambiato opinione. Abbiamo sbagliato.

Per questo, abbiamo rimediato inserendo nelle gallery gli indirizzi corretti e, poiché il sistema non prevede di inserire in quella sede anche link, ho chiesto ai tecnici di provvedere alle modifiche per il futuro (speriamo).

Il post è linkato nella homepage di Corriere.it: chapeau, sinceramente, a Pratellesi e alla redazione del Corriere.it per la lungimiranza dimostrata. Non era da tutti, nè è scontato ammettere pubblicamente un errore. E’ un passo avanti verso due mondi che si incontrano, un progresso che non può che fare bene a tutti, non solo blogger e giornali ma soprattutto ai lettori. Grazie. E bravi.

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4 Risposte

  1. […] Citazione colta da un Libro che viene da un tempo non troppo digitale: Storia sociale della fotograf… […]

  2. elvira smettila di moderarmi per favore
    che non sono affatto moderabile!!

  3. “Io credo insomma che i tempi siano maturi (e rimando anche alle riflessioni che in questi giorni stanno facendo Giuseppe Granieri e il già citato Luca De Biase) affinché, proprio sulla singola, piccola-grande, questione del link esterno alla fonte, si possa arrivare all’apertura di un confronto vero e trasparente tra tutti gli attori dell’informazione online (testate online e blogger che su questo punto vogliono impegnarsi pubblicamente). L’obiettivo è quello di arrivare a un gentle agreement sulla questione – che tenga conto di tutti i punti di vista e che magari individui delle regole d’ingaggio condivise. Sarebbe un segnale importante, anche di metodo.”
    Come avrai capito, cito Sofi da Apogeonline.

    Ciao Elvira :) A partire dal tuo post quello famoso che ha “incattivito” gli animi di tutti (eheh), mi sono casualmente trovata a seguire da vicino tutta tutta la vicenda delle citazioni, fino alla reazione del Corriere che segnali qui sopra. Dopo aver letto report degli ultimi aggiornamenti anche su webgol.it, dove lo stesso Sofi di sopra chiude dicendo “Può essere insomma l’opportunità – che tutti dovremmo cogliere IMHO – per discutere insieme su migliorare la comunicazione/collaborazione in casi analoghi (da tutte le parti).” ho per te questa domanda: posto il problema, e posta pure l’abbastanza (a quanto pare) plebiscitario sentore che si possano e si debbano trovare nuove formule, da un punto di vista più strettamente operativo che prospettive ci sono? In che termini, se ce ne sono, si potrebbe realisticamente mettere mano al gentle agreement di Sofi perché non resti per ora solo un auspicabile quadro da bel finale d’articolo?

    Sarà che l’ho fresco di lettura, sarà che mi è piaciuto parecchio (anche se pure lì avrei preferito una piccola proposta operativa di un qualche tipo, of course) ma: continua a ritornarmi in mente l’ultimo bel post di Granieri con quel suo asserire come “Mille opinioni politiche da coda lunga, frammentate su mille blog o social network non sono leggibili. Va studiato un modo di rendere leggibile, a chi dai media tradizionali legge la realtà, la formazione di una massa critica di consenso/dissenso su un tema.”.
    La situazione di ora è quella cui abbiamo assistito tutti. Il corriere non cita, perché – ammettiamolo – può essere anche parecchio difficoltoso entrare nel merito del come effettuare una citazione. Paul butta via il suo set, perché – ammettiamolo – non deve essere per niente semplice trovarsi di fronte al dilemma “quanti-e-quali-diritti-di-chi-avrò-calpestato??!” appena ti accorgi di non esserti limitato a.. respirare. Tsé.
    E allora eccoci qui tutti al confronto, con una evidenza soprattutto da riscontrare, almeno per come l’ho letta io: c’è bisogno di un punto di equilibrio. Un punto di equilibrio per cui: 1) da un lato, sia meno automatico calpestare del tutto l’esistenza del diritto d’autore (prima di ogni altra cosa per il gusto che sia più fecondo e umano possibile l’incontro tra le nostre creatività, singolarmente riconosciute e collettivamente condivise, godute) 2) e, dall’altro lato, sia più automatico non venirne e venirne e venirne calpestati (perché, proprio come si domanda il solito vanz, dove si finirebbe altrimenti?).
    Strade da intraprendere ne abbiamo? Questo gentle agreement si può fare?

    Nella mia completa ignoranza della materia, quindi sulla semplice base della mia esperienza da utente di questa rete (sempre più diffusa oltre la rete, no?), fatta dall’utente per l’utente, credo possa rivelarsi proficuo collaborare affinché: 1) affinché sia semplificato e standardizzato il modo della citazione (magari anche investendo nell’uso di qualche tool apposito!), così che a tutti gli effetti e a tutti i livelli, coi tempi dovuti, possa entrare a far parte del nostro modo di fare; 2) affinché appunto questo, la corretta e completa citazione, possa costituire elemento sufficiente nella riproduzione di opere dell’ingegno dove la riproduzione in questione sia (evidentemente) svincolata da qualsiasi fine di tipo commerciale [NdV: rispetto a questo punto due, assolutamente direi di riprendere questo post di vanz.]
    Insomma: diamo a Cesare qual che è di Cesare e, fin che si tratta di nient’altro che di celebrare questo, godiamone insieme. Impossibile?

    Facciamo partire da qualche parte, da qualcuno magari.. ;) questo gentle agreement?

  4. @m: la moderazione qui è di default, ma io so che la tua fatwa tutto puote :D

    @valentina: ne riparleremo più approfonditamente ma ci provo in breve. C’è una parola per descrivere il tuo ragionamento, ed è ‘ragionevolezza’.
    Bastasse la coscienza e il rispetto non avremmo problemi, ma secondo me non si può prescindere dal riformare le leggi.
    Che se ci pensi, poi, non sono altro che un gentlemen’s agreement che si basa sul fatto che tutti, uniformemente, le rispettiamo. La violazione di uno solo, infatti, è punibile, quella di tutti è insensata. Ed è forse questo dato che porterà il legislatore a non rendere applicabili rigidamente le regole attualmente vigenti sul diritto d’autore a siti personali, blog e social networking.
    Le Creative Commons sono un bell’esempio di un gentlemen’s agreement virale. Un giorno verranno fatte valere in tribunale anche da noi, e sarà un buon inizio.

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